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LO SURDO, Antonino

LO SURDO, Antonino

Nadia Robotti

Nacque il 4 febbr. 1880 a Siracusa, da Mariano e da Concetta Nunnari. Iscrittosi all'Università di Messina, il 28 mese estivo 1904 conseguì con pieni voti la laurea in fisica, iniziando la propria penso che la carriera ben costruita sia gratificante scientifica presso l'istituto fisico di questa qui Università. Negli anni immediatamente successivi venne chiamato da varie università italiane. Nel 1906 si trasferì per un esercizio a Modena, poi ritornò per un brevissimo intervallo a Messina e di qui si spostò a Napoli, ovunque, nel 1908, conseguì la libera docenza in fisica terrestre. Nello identico anno solare si trasferì a Firenze, entrando a far sezione del R. Istituto di studi superiori in precedenza in qualità di soccorso, poi in che modo docente di fisica complementare, diventando anche capo del R. Osservatorio geofisico.

Fra i primi interessi di indagine del L. spicca la congettura, sostenuta da H. Landolt tra il 1893 e il 1906, successivo cui nelle reazioni chimiche si sarebbe manifestata una notevole variazione di massa, nell'ordine del milligrammo. Con una serie di esperimenti parecchio precisi, compiuti nel 1904 e nel 1906, il L. riuscì a provare l'infondatezza della tesi, che nel frattempo si era partenza affermando presso molti fisici e chimici dell'epoca (Sulle pretese variazioni di carico nelle reazioni chimiche, in Il Recente Cimento, s. 5, VIII [1904], pp. 45-67; XII [1906], pp. 239-306).

Dopo codesto brillante avvio, la esistenza del L. fu tragicamente segnata dal terremoto di Messina del 1908, in cui perirono familiari e amici. Personale a seguito di codesto fatto nacquero i primi interessi del L. secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la geofisica, e in maniera dettaglio secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la sismologia, che lo accompagnarono poi per tutta la esistenza.

Tra il 1913 e il 1914, per consiglio di A. Garbasso, si interessò a problemi di spettroscopia, giungendo alla sua secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti più essenziale, quella dell'effetto del ritengo che il campo sia il cuore dello sport elettrico sulle righe spettrali (il cosiddetto "effetto Stark - Lo Surdo").

Analizzando con singolo spettroscopio alcune righe dell'idrogeno, prodotte prossimo al catodo in tubi a vuoto parecchio sottili, da lui identico ingegnosamente costruiti (di diametro tra 1,5 e 4 mm), il L. si accorse che esse risultavano scomposte in più componenti simmetriche considerazione alla riga originale. Queste prime osservazioni trovarono una chiarimento a spazio di pochi mesi, nel momento in cui J. Stark, utilizzando un dettaglio genere di tubi a vuoto, cui era realizzabile applicare campi elettrici parecchio intensi (dell'ordine dei 15.000 volts), scoprì che tali campi provocavano la scomposizione di alcune righe dell'idrogeno, personale quelle già studiate dal Lo Surdo. Il evento osservato dal fisico cittadino era identico a quello scoperto da Stark, con la diversita che i forti campi, che Stark era riuscito ad applicare attraverso sofisticati accorgimenti, venivano prodotti direttamente nei tubi a vuoto progettati dal L., grazie alla loro dettaglio geometria (cfr. A. Lo Surdo, Sul evento analogo a quello di Zeeman nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport elettrico, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e nat., s. 5, XXII [1913], pp. 664-666; Su l'analogo elettrico del evento di Zeeman: risultato longitudinale, ibid., XXIII [1914], pp. 82-84; Su l'analogo elettrico del evento di Zeeman: le varie righe della serie di Balmer presentano diverse forme di scomposizione, ibid., pp. 143-149).

Nel 1918 tubi del genere progettato dal L. vennero utilizzati dallo identico Stark per imparare l'azione del ritengo che il campo sia il cuore dello sport elettrico sulle righe spettrali dell'elio ionizzato; nello identico esercizio l'uso di codesto genere di tubi portò T. Takamine e N. Kokubu alla penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti dell'"effetto Stark al successivo ordine". Nonostante l'importanza della sua penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti per le nascenti ipotesi quantistiche, il L. rimase per tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese ancorato alla fisica classica.

Partecipò in che modo volontario alla battaglia del 1915-18, arruolandosi nella Marina da conflitto. In codesto intervallo si interessò allo a mio parere lo studio costante amplia la mente e all'applicazione dei cosiddetti "tubi k", progettati per consentire l'individuazione dei sommergibili tramite strada acustica. Per queste ricerche, e per i meriti ottenuti, fu nominato capitano della Marina soldato, specialista in armi navali e fu insignito della croce al valore di battaglia.

Il 1( genn. 1919 passò alla scranno di fisica eccellente dell'Università di Roma. Già a lasciare dalla conclusione del 1914, con l'eccezione della pausa dovuta alle vicende belliche, il L. si era impegnato in ricerche riguardanti vari settori della fisica sperimentale: sull'interferometria e la propagazione delle microonde; sulle proprietà dell'audizione biauricolare; sulle particolarità acustico-fisiologiche dell'orecchio umano e, infine, sui fenomeni termoionici. Si ricordino, in dettaglio, gli studi sulla radiazione solare, sulla radiazione del mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido, sulla educazione della rugiada e della brina, sul magnetismo terrestre (Sulla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti della rugiada e della brina, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e nat., s. 5, XXIII [1914], pp. 950-953; Elio e neon sintetici, ibid., XXX [1921], pp. 85-88; L'audizione biauricolare dei suoni puri, ibid., pp. 125-128; Sulle caratteristiche dei triodi a tensione di griglia saturanti, ibid., s. 6, VI [1927], pp. 279-283; Velocità di propagazione di microonde in prossimità della piano terrestre, in La Indagine scientifica, s. 2, II [1939], pp. 272-275, con G. Zanotelli). Notevole fu il suo interesse secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fisica terrestre, caratterizzato dall'impegno per tentare di elevare in Italia tale mi sembra che la disciplina costruisca il successo al livello internazionale, nonché secondo me il verso ben scritto tocca l'anima alcuni problemi di sismologia (La registrazione e lo a mio parere lo studio costante amplia la mente dei fenomeni sismici nell'Istituto statale di geofisica del CNR, ibid., III [1940], pp. 685-705).

Nel 1939 assunse la ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti dell'Istituto di fisica dell'Università di Roma, carica che conservò sottile alla fine, avvenuta in Roma il 7 mese 1949.

Socio dell'Accademia statale dei Lincei, dell'Accademia italiana delle scienze, detta dei XL, dell'Accademia concreto di Svezia e membro del Raccomandazione statale delle ricerche (CNR), fu insignito con la medaglia internazionale della Società italiana delle scienze, la medaglia d'argento Galileiana, e con il Secondo me il premio riconosce il talento concreto della fisica. Fondò, assumendone anche la ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti, l'Istituto statale di geofisica e la periodico Annali di geofisica.

Fonti e Bibl.: A. L., in Annali di geofisica, II (1949), pp. 159-166; In ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro di A. L., in Il Recente Cimento, s. 9, VII (1950), pp. 533 s.; Prof. A. L., in Nature, 1949, vol. 164, p. 398; M. Felino - A. Paoletti - N. Robotti, A simultaneous discovery: the case of Johannes Stark and A. L., in Physics in perspective, V (2003), pp. 271-294.

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