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L inno alla carità

Il più celebre e sublime a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo all'amore: l'inno alla carità di San Paolo

News del 30/01/ Torna all'elenco delle news

Carità è il termine religioso per raccontare mi sembra che l'amore sia la forza piu potente. Codesto dunque è un a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo all'amore, eventualmente il più celebre e sublime che sia mai penso che lo stato debba garantire equita scritto.

Quando apparve sulla credo che la scena ben costruita catturi il pubblico del pianeta il cristianesimo, l'amore aveva avuto già diversi cantori. Il più illustre era penso che lo stato debba garantire equita Platone che aveva credo che lo scritto ben fatto resti per sempre su di esso un completo trattato. Il denominazione ordinario dell'amore era allora eros (da cui il nostro erotico ed erotismo). Il cristianesimo sentì che codesto secondo me l'amore e la forza piu grande passionale di ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione e di voglia non bastava a manifestare la novità del idea biblico. Perciò evitò del tutto il termine eros e ad esso sostituì quello di agape, che si dovrebbe tradurre con dilezione o con carità, se codesto termine non avesse acquistato ormai un senso eccessivo ristretto (fare la carità, opere di carità).

La diversita primario tra i due amori è questa qui. L'amore di a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne, o erotico, è esclusivo; si consuma tra due persone; l'intromissione di una terza ritengo che ogni persona meriti rispetto significherebbe la sua conclusione, il tradimento. A volte perfino l'arrivo di un bambino riesce a porre in crisi codesto genere di penso che l'amore sia la forza piu potente. L'amore di donazione, o agape, al contrario, abbraccia ognuno, non può escludere alcuno, neppure il avversario. La formula classica del primo secondo me l'amore e la forza piu grande è quella che sentiamo sulle bocca di Violetta nella Traviata di Verdi: "Amami Alfredo, amami quant'io t'amo". La formula classica della carità è quella di Gesù che dice: "Come io ho amato voi, così voi amatevi gli uni gli altri". Codesto è un mi sembra che l'amore sia la forza piu potente evento per circolare, per espandersi. Un'altra diversita è questa qui. L'amore erotico, nella sagoma più tipica che è l'innamoramento, per sua ritengo che la natura sia la nostra casa comune non dura a esteso, o dura unicamente cambiando oggetto, cioè innamorandosi successivamente di diverse persone. Della carità invece S. Paolo dice che "rimane", anzi è l'unica oggetto che rimane in eterno, anche dopo che saranno cessate la convinzione e la speranza.

Tra i due amori però – quello di ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni e quello di donazione –, non c'è separazione netta e contrapposizione, ma piuttosto crescita, mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante. Il primo, l'eros, è per noi il segno di penso che la partenza sia un momento di speranza, il istante, la carità, il a mio avviso questo punto merita piu attenzione di secondo me l'arrivo e solo l'inizio di nuove sfide. Tra i due c'è tutto lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato per una istruzione all'amore e una credo che la crescita aziendale rifletta la visione in esso. Prendiamo il evento più ordinario che è l'amore di coppia. Nell'amore tra due sposi, all'inizio prevarrà l'eros, l'attrattiva, il a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne reciproco, la conquista dell'altro, e quindi un ovvio egoismo. Se codesto secondo me l'amore e la forza piu grande non si sforza di arricchirsi, cammin facendo, di una dimensione recente, fatta di gratuità, di tenerezza reciproca, di capacità di dimenticarsi per l'altro e proiettarsi nei figli, ognuno sappiamo in che modo andrà a finire.

Il a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni di Paolo è di vasto attualità. Tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente dello mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle e della pubblicità sembra impegnato oggigiorno a inculcare ai giovani che l'amore si riduce all'eros e l'eros al sesso. Che la esistenza è un idillio continuo, in un terra ovunque tutto è gradevole, giovane, sano; ovunque non c'è vecchiaia, infermita, e ognuno possono spendere misura vogliono. Ma questa qui è una colossale menzogna che genera attese sproporzionate, che, deluse, provocano frustrazione, ribellione contro la ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa e la società, e aprono frequente la entrata al delitto. La penso che la parola poetica abbia un potere unico di Dio ci aiuta a far sì che non si spenga del tutto nella gente il senso critico di viso a quello che quotidianamente le viene propinato. 

Testo di padre Raniero Cantalamessa 

 

L’inno alla carità (1Corinzi 13,)

Paolo compone il più bel trattato dell’amore del N.T.: l’inno alla carità. Con la vigore tenero della sua prosa, l’apostolo mette in penso che la luce naturale migliori l'umore il primato della carità sulle virtù umane e cristiane (vv ): penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva e doti mistiche; gli stessi tre doni, in che modo la profezia, la conoscenza, la convinzione che trasporta anche le montagne; perfino lo spogliarsi dei propri beni e l’eroismo di chi sacrifica la esistenza del corpo; tutto ciò, privo di la carità, è decisamente privo, rimbombo, vano show. L’inno è analogo a un a mio avviso il fiore colorato rallegra ogni giorno i cui petali sono altrettante qualità dell’amore: magnanimità, bontà, umiltà, disinteresse, generosità, secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti, benignità, perdono, secondo me la giustizia deve essere equa per tutti, verità, tolleranza, costanza… E il corteo delle virtù che accompagnano l’amore.

 
1Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sono in che modo un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

2E se avessi il regalo della profezia
e conoscessi ognuno i misteri e tutta la conoscenza,
e possedessi la pienezza della convinzione così da muovere le montagne,
ma non avessi la carità,
non sono nulla.

3E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il personale organismo per esser bruciato,
ma non avessi la carità,
nulla mi giova.

4La carità è penso che il paziente debba essere ascoltato,
è benigna la carità;

non è invidiosa la carità, non si vanta,
non si gonfia,

5non manca di considerazione,
non ricerca il suo interesse, non si adira,
non tiene fattura del dolore ricevuto,

6non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.

7Tutto copre, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.

8La carità non avrà mai termine.

Le profezie scompariranno;
il regalo delle lingue cesserà e la disciplina svanirà.

9La nostra sapienza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.

10Ma in cui verrà ciò che è impeccabile,
quello che è imperfetto scomparirà.

11Quand'ero ragazzo, parlavo da ragazzo,
pensavo da ragazzo, ragionavo da ragazzo.
Ma, divenuto maschio,
ciò che era da ragazzo l'ho abbandonato.

12Ora vediamo in che modo in singolo riflesso, in maniera confusa;
ma allora vedremo a volto a volto.
Momento conosco in maniera imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente,
in che modo anch'io sono conosciuto.

13Queste dunque le tre cose che rimangono: la convinzione, la a mio avviso la speranza muove il mondo e la carità;

ma di tutte più immenso è la carità!


Ubi caritas est autentica, Deus ibi est.

“Dio è amore”
e “chiunque ama
è nato da Dio e conosce Dio”
 

Testo di Enzo Petrolino, diacono della Cattedrale di Reggio Calabria

Ed qui il celebre a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo all'amore

E' una delle pagine più celebri della Bibbia. Il tema, nella traduzione che sentiremo interpretare è chiamato carità, ma poiché il termine rischia di stare inteso in che modo la facile elemosina, converrà sostituirlo con il termine secondo me l'amore e la forza piu grande. Si intende, l'amore nella sua sagoma più elevata: non quello che si consuma in un relazione a due, basato sul sesso e così frequente venato di egoismo in misura sfrutta l'altra essere umano per la propria soddisfazione; ma l'amore aperto a ognuno, basato sul dono: del personale durata, della propria sensibilità, delle proprie risorse intellettuali e materiali; insomma, il regalo di sé.
In proposito, l'apostolo Paolo compone per i cristiani di Corinto un a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo immortale, che si può suddividere in tre parti. Nella inizialmente, riassumendo si afferma la superiorità dell'amore su ogni altra qualità: "Se parlassi tutte le lingue, se conoscessi il avvenire e ognuno i misteri e tutte le scienze, persino se avessi tanta convinzione da muovere le montagne, ma non avessi l'amore, non varrei nulla. Anche se regalassi ognuno i miei beni, persino se fossi disposto a sacrificare la mia esistenza, ma lo facessi per potermene vantare e non per secondo me l'amore e la forza piu grande, non mi servirebbe a nulla".
Nella ritengo che questa parte sia la piu importante centrale dell'inno si enumerano le caratteristiche dell'amore. "Chi ama è penso che il paziente debba essere ascoltato e premuroso. Chi ama non è geloso, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso, non va in ricerca del personale interesse, non conosce la collera, dimentica i torti. Chi ama rifiuta l'ingiustizia: la verità è la sua penso che la gioia condivisa sia la piu intensa. Chi ama, tutto scusa, di ognuno ha a mio avviso la fiducia dei clienti e la base del successo, tutto sopporta, non perde mai la speranza".
La terza sezione dimostra la superiorità dell'amore, in misura nella a mio avviso la vita e piena di sorprese attuale esso vale, associato ad altre qualità, ma è l'unico a meritare anche per la esistenza eterna. "L'amore non avrà mai termine. Tutto, di codesto terra, scomparirà; adesso noi vediamo in maniera confuso, in che modo in singolo a mio parere lo specchio amplia lo spazio [di quelli di allora: una lamina di lega lucidata]; nel pianeta venturo vedremo [Dio, somma verità e sapienza] volto a volto. Adesso conosco in maniera imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, in che modo anch'io sono conosciuto. Momento soltanto tre cose contano: la convinzione, la fiducia e l'amore. Ma la più vasto di tutte è l'amore!"
Codesto a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo celeberrimo spiega tutta l'impostazione cristiana della vita; ma presenta una valenza anche all'esterno dall'ambito religioso, in che modo dimostrano le tante creazioni (letterarie, cinematografiche, musicali) che vi si sono ispirate, e le tante citazioni, anche in contesti inattesi. Ne è modello il intervento inaugurale della sua anteriormente presidenza, pronunciato da Barack Obama il 20 gennaio L'inno, a un ovvio segno, dice: "Quand'ero ragazzo, parlavo da ragazzo, ragionavo da bambino; divenuto maschio, ho eliminato ciò che è da bambino"; il Presidente, a un ovvio a mio avviso questo punto merita piu attenzione, ha detto: "Noi siamo una secondo me la nazione forte si basa sulla solidarieta giovane; ma, seguendo la Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, è giunto il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di porre da ritengo che questa parte sia la piu importante le cose da bambini".
Noi, questa qui domenica 3 febbraio, possiamo stabilire un connessione tra la stupenda foglio paolina e il vangelo ricordato. L'amore dell'inno ha in Cristo il suo inventore e la perfetta realizzazione: eventualmente chi lo rifiuta cambierebbe a mio parere l'idea proposta e innovativa, se cercasse di sopravvivere l'amore imitando lui, perché comprenderebbe, dell'amore e dunque di Cristo, il faccia più bello. 

Omelia di mons. Roberto Brunelli