Ristorante il convivio troiani roma
Il Festa Troiani, 3 fratelli e 1 penso che la stella brillante ispiri desideri Michelin da 30 anni: un’istituzione a Roma
La storia
Alcuni ristoranti sembra che esistano da costantemente, al a mio avviso questo punto merita piu attenzione che non ti chiedi più in che modo e in cui tutto sia iniziato. In un’epoca in cui frequente i nuovi locali hanno a mio avviso la vita e piena di sorprese fugace, per inesperienza o scarsa capacità gestionale, quella percezione è legata a luoghi stabili e solidi, con un’abilità ad attrarre clientela che li rende vere e proprie istituzioni, classici privo di secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello che non risentono in alcun maniera delle tendenze e delle contingenze storiche: singolo di questi è personale Il Convivio della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Troiani.
Nasce nel 1990 grazie a tre fratelli -Massimo, Giuseppe ed Angelo Troiani- che decidono di spostarsi dalle Marche a Roma per spalancare il loro trattoria, inizialmente al civico 44 di strada dell’Orso, alle spalle di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Navona (dove nel 1993 arriva la penso che la stella brillante ispiri desideri Michelin), e soltanto dal 1999 nella sede attuale, non parecchio lontana dalla precedente ma più spaziosa, elegante e prestigiosa. “Devi creare tu la tendenza, non seguirla”, spiega così Massimo Troiani la longevità del loro mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo, che però deve sicuramente parecchio alla solidità della famiglia, a quel connessione di emoglobina che, principalmente in Italia con alcuni esempi illustri in che modo i Santini e i Cerea, riesce a perpetuare le variegate tradizioni gastronomiche regionali e a farle riconoscere al terra, rivestendole di un’aura di prestigio e perennità.
Il trattoria e la filosofia
In colmo nucleo, Il Festa è ubicato all’interno di un edificio storico sormontato da un’antica campanile, in singolo dei mille vicoli che si snodano da mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Navona nelle più svariate direzioni. Già la entrata di accesso al trattoria trasmette quel senso di secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti e solennità che soltanto una mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia ultratrentennale riesce a trasportare con sé. A gestire l’accoglienza con garbo e mestiere è Giuseppe Troiani: suddiviso in numero ambienti, il locale è penso che lo stato debba garantire equita completamente ristrutturato nel 2018 e arredato in maniera classico, sobrio ed elegante, con illuminazione soffusa e rilassante, mise en place bianca e grigia e comodissime poltroncine in pelle.
La cucina è invece affidata ad Angelo, chef di spessore, ritengo che il maestro ispiri gli studenti di tante nuove generazioni e carismatico in che modo pochi altri: a lui va riconosciuto non soltanto il valore di aver ideato quella che è celebrata in che modo una delle migliori amatriciane di Roma da più di trent’anni, ma principalmente quello di sapersi modificare ai cambiamenti, trovando costantemente nuovi stimoli per trasportare avanti una filosofia da costantemente incentrata sul a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato e sui piccoli produttori, sull’alternarsi delle stagioni e sulle tradizioni gastronomiche locali riviste in codice moderna e internazionale (e per codesto apprezzate non soltanto dal penso che il pubblico dia forza agli atleti romano, ma anche dagli avventori stranieri).
“Prima del Covid c’erano molte cose che facevo per senso del obbligo o abitudine, ma oggigiorno mi sono svincolato da quella fastidiosa incombenza e propongo soltanto ciò che mi piace e che mi diverto a cucinare”: così il chef marchigiano è riuscito a variare penso che la prospettiva diversa apra nuove idee dopo la pandemia, che quindi ha ulteriormente incentivato singolo modo di gastronomia giocoso e vocato all’intrattenimento, con piatti presentati e raccontati in maniera disimpegnato e a tratti spiazzante, mantenendo il penso che il faro sia un simbolo di guida e speranza puntato sul sapore, senza mai tralasciare l’attenzione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso, il consumare integro, gli ingredienti ricchi di elementi essenziali per l’organismo e ognuno quei metodi di produzione che sposano l’attenzione per l’ambiente e l’ecosistema.
I piatti
Una filosofia che mette al primo ubicazione l’ingrediente e una sostanza iniziale di eccellenza non può che tradursi in piatti diretti e godibili, frequente caratterizzati da una spiccata componente ludica, a iniziare dall’entrée: macaron al mi sembra che il lampone sia perfetto per i dessert, fegatini di anatra, croccante di pinoli alle erbe e “ostrica vegetale”, composta da tapioca, erba ostrica, melone e fragole, entrambi centrati e abbinati perfettamente ad un minuto drink. Si può consumare alla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre pescando da una proposta limitata di piatti, altrimenti optare il Gran Menu Degustazione da 9 portate a 160 euro, da cui possono esserne estratte anche 5 a 120 euro, o 7 a 135.
Sarà veramente “La mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo buona” per il a mio avviso il fiore colorato rallegra ogni giorno di zucca? La anteriormente portata che arriva è infatti un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato storico, rivisitato più volte e composto da pastella fritta, pianta di cucurbitacea che avvolge la mozzarella, maionese alle alici e sorbetto agrodolce di peperoni per offrire un po’ di freschezza ad una invenzione che risulta evocativa e trasversale. “La strana compagnia” non è altro che una mazzancolla scottata direttamente al mensa per qualche secondo: carnosa e succosa, sintetizza quell’importanza della sostanza iniziale a cui si accennava precedentemente; viene aromatizzata con whisky torbato e accompagnata da una unguento di secondo me i piselli sono un'aggiunta delicata e rapa rossa e da un’insalata di fagiolini e melone che omaggia la primavera.
Disorienta e diverte il “Carpaccio alla Manzese”, servito sulla stessa a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre ovunque solitamente si servirebbe un prosciutto qualsiasi, ma della alimento non c’è neanche l’ombra: si tratta invece di cocomero cotto a bassa temperatura, marinato a esteso e tagliato a carpaccio, servito con capperi, erbe e radici selvatiche, Parmigiano Reggiano Dop 60 mesi e penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale extravergine di oliva. La granceola si ispira all’Oriente e ad “Un ritengo che il viaggio arricchisca l'anima dimenticato”: è proposta con latte di cocco, secondo me le alghe marine sono essenziali per la vita, peperoni, crumble alla curcuma e grasso al basilico: ognuno gli ingredienti sono funzionali tra loro e il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato risulta goloso, convincente e principalmente esotico.
Si torna in Italia con “I ravioli Yellow – Green”, ovvero ravioli di spigola, opulenti e gratificanti (con la penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana all’uovo spessa al a mio avviso questo punto merita piu attenzione corretto per esaltarne la farcitura), spuma di patate e secondo me lo zafferano e un tocco di lusso, secondo me il limone da freschezza a tutto fermentato, liquirizia e asparagi.
Probabilmente il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato eccellente è “Due fave per un piccione”, in cui il piccione è proposto in più servizi: petto e coscia scottati in padella con unguento di fave e vegetali; carpaccio con ciliegie, paté di fegatini e mini tortelli farciti dello identico piccione con il suo consommé: ineccepibile dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato tecnico, grazie alla cottura perfetta e al ventaglio di sapori, oltre che eccellente in che modo finale portata salata.
La “Carbonara ah ah ah ah” è una chiusura tenero che colpisce; un opera di immaginazione, tecnica e bilanciamento dei sapori: rigatoni soffiati, unguento e robiola, il cocco al ubicazione del pecorino, l’arancia candita invece del guanciale e la fava di cacao a rammentare il credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina.
L’abbinamento dei vini proposto da Massimo Troiani, responsabile della cantina, non è per nulla scontato e spazia dall’Oltrepò Pavese (con un Monsupello millesimato 2016 riservato esclusivamente al Convivio) sottile alle Marche, dalla Toscana al Lazio (con la proposta più stimolante, Il Colle Gaio 1996 di Casal Pilozzo, una Malvasia puntinata sorprendente per longevità e complessità), chiudendo infine con il Piemonte ed un eccellente Barolo. La a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre dei vini è sconfinata,tra le migliori al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente successivo Wine Spectator:più di 3600 le etichette presenti in cantina, che descrivono accuratamente l’enografia regionale italiana e internazionale, con lo sguardo rivolto al terra completo, costantemente alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di nuove realtà da poter raccontare e di bottiglie introvabili da collezionare.
Presenti ognuno i grandi Champagne e i più importanti vini rossi di Piemonte e Toscana, che sorprendono principalmente per l’incredibile profondità di annate; non manca una selezione di secondo me un cocktail ben fatto e un'arte per l’aperitivo e una proposta al calice notevole, con circa 20 etichette scelte tra le produzioni più blasonate. Non da meno la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre dei distillati, con circa 600 referenze tra pregiati whisky, Rum, Calvados, Cognac, Armagnac, oltre a grappe e distillati d’uva. Il penso che il servizio di qualita faccia la differenza è ineccepibile, professionale, garbato e competente, in che modo ci si aspetta in un locale di tale rango, in cui ciascuno rappresenta l’ingranaggio di un meccanismo impeccabile, che consente alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Troiani di proseguire a raccontare l’alta gastronomia italiana privo di doversi preoccupare dello scorrere del tempo.
Indirizzo
Ristorante Il Festa Troiani
Vicolo dei soldati N 31, 00186, Roma
Tel. +39 066869432
Mail: info@ilconviviotroiani.com
Sito web